sinopsi
Lazzaro cerca di sfuggire alla povertà e superare il suo peggior nemico: la fame. Si è trasformato per sopravvivere in un antieroe fatto di astuzia, le sue azioni smascherano una società ipocrita, dove il lavoro minorile è normale, che nasconde una violenza psicologica e fisica che rendono questa storia attuale per il nostro tempo. Lazzaro, guidato dal caso, incarna la categoria sociale dei bassifondi, passa attraverso diversi maestri e mostra come la povertà economica non è in nessun caso povertà d’animo o d’immaginazione.
Lo spettacolo è un monologo in cui l’attore pone una situazione drammatica dal menestrello per poi sviluppare elementi antichi del teatro: la narrazione, personificazione e il dialogo con una gestualità basata sull’ allenamento fisico e vocale, incentrato sulla drammaturgia dell’attore e sul dialogo di azioni teatrali, coreografiche e performative. Riscatta l’uso della lingua spagnola dal suo senso storico, poetico ed estetico, mantenendo la metrica del “Siglo de Oro” ed iol vocabolario dell’epoca.
Sulla base di testo anonimo del 1554: La vida de Lazarillo de Tormes: de sus fortunas y adversidades. Adattamento e drammaturgia: Juan Cristóbal Monsalve.