IL LIBRO CHE PALPITA

Presentazione

PRESENTAZIONE

Le parole sono le linee di un disegno sulla pagina bianca del silenzio. Il nostro pensiero è la somma di immagini e parole che si mescolano, ogni lettera nonostante la guardiamo è un disegno, una linea curva, due linee rette, più punti. Quando descrivo qualcosa, per esempio un albero alto e frondoso, posso vederlo sorgere nel paese dell’immaginazione e posso disegnarlo. E la Poesia è il magico mondo delle immagini, a cui accediamo non solo attraverso le parole o ai disegni ma anche attraverso il suono o il colore e il movimento. La Poesia Visiva trasmuta la parola, la trascende, attraverso la combinazione di oggetti, suoni, colori e forme.

Cos’è la Poesia Visiva?

 

Per prima cosa bisognerebbe scavare nel senso della poesia: le poesie non sono solo parole: “sono le emozioni che le fermano, le loro idee, sogni, corpi definiti di linee e forme, volumi, trame e colori, cioè diciamo, le poesie sono, sulla pagina bianca, architetture, oggetti, presenze – insomma – che non imitano la cosa ma la ricreano, la scoprono, la rivelano”. La poesia è il mestiere di far vibrare le parole, elaborare e lucidare le immagini  e le parole sono la pietra su cui si plasma la poesia.

 

È inevitabile che la Poesia smetta di nominare la storia della scrittura e le sue tappe più decisive, questo rapporto tra disegno e parola è molto più antico di quanto sembri. Una traccia scritta è allo stesso tempo un disegno.

 

I pittogrammi, i primi passi nella scrittura, erano modi di scrivere, di relazionarsi, di fare calcoli; questi disegni realizzati dagli antenati includevano anche significati magici. Il logogramma o ideogramma in cui “significato, suono e architettura” si uniscono, appare in questo viaggio, poiché l’oggetto viene disegnato sulla pagina per comunicare.

Geroglifici e sillabari (principalmente particelle fonetiche) e naturalmente quegli immensi rotoli di carta dove sono state registrate immagini e prime approssimazioni al testo scritto, i Codici, fanno parte di un repertorio così ampio in cui sono stati magistralmente coniugati – poiché realizzati a mano – la parola e il disegno.

 

La calligrafia, anni dopo, è stata quella che ha superato, in parte, questi momenti storici della scrittura, portandoli in un campo diverso: il mondo della creazione visiva, questo arrivo suppone l’espressione di idee astratte in forma completamente scritta, cioè, la Calligrafia poteva emergere solo dopo la totale apprensione del sistema scritto. E poi, lavorando su se stessa, raggiunge forme sfarzose, voluttuose e sensuali. Con il tempo arriva la stampa e la tipografia che si affermano come forme estetiche: consentono organizzazione e chiarezza nella trasmissione di queste idee.

 

Ora, se andiamo alla Poesia Visiva, vorrei iniziare con questa frase: “le poesie visive aspirano a dire con esuberanza tipografica, a disegnare, e ancor più a disputare uno spazio per gli oggetti”. La poesia visiva è stata il risultato di ” Sperimentazione” di molti molti poeti contemporanei. In effetti, forse questa sperimentazione li ha riportati al significato originario di poesia, parole e immagini, poiché in un certo senso disegno e scrittura sono rimasti uniti da tempo. “Una poesia visiva cerca il proprio corpo e il proprio sangue.” La poesia visiva tende a trasformare la realtà.

© 2019 All Rights Reserved